Oggi molti uomini con cancro alla
prostata a basso rischio, che molto probabilmente in passato sarebbero stati sottoposti ad un intervento chirurgico o una
radioterapia, assieme ai loro medici stanno adottando una strategia di "sorveglianza attiva" più conservativa. È quanto emerge da un'analisi dei ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute.