L’uso della risonanza magnetica potrebbe cambiare i protocolli di screening per il cancro della prostata. Vediamo i dati presentati a Londra in occasione della 32 conferenza della European Association of Urology (EAU).
Sottoporre prima a risonanza magnetica soggetti in cui si sospetta un cancro della prostata potrebbe migliorare la diagnosi ed evitare che molti dei pazienti che non hanno un tumore aggressivo si sottopongano ad una biopsia non necessaria.
Le procedure di screening per il cancro della prostata sono un tema assai controverso: se è vero che uno screening precoce può salvare vite, la stessa pratica può anche portare a diagnosi inutili, seguite da procedure chirurgiche o da radioterapie non necessarie, che possono portare ad effetti collaterali faticosi da gestire.
Un recente studio, proveniente dalla parte olandese dello European Randomised study for the Screening of Prostate Cancer (ERSPC), ha riscontrato che uno screening basato sulla risonanza magnetica come tecnica di imaging (magnetic resonance imaging – MRI) possa ridurre del 50% le sovradiagnosi e ridurre del 70% le biopsie inutili, cambiando potenzialmente l'equazione sui cui poggiano i protocolli per lo screening del cancro della prostata. I dati, presentati a Londra in occasione della 32 conferenza della European Association of Urology (EAU), confermano evidenze già disponibili in letteratura, ad esempio quelle della ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet ad inizio anno, che mostrava come 1 uomo su 4, in cui si sospetta un cancro alla prostata, potrebbe evitare una biopsia se solo prima fosse sottoposto a risonanza magnetica.
Risonanza magnetica per lo screening del cancro della prostata: i dati
Il cancro alla prostata è il tumore più comune tra gli uomini in tutto il mondo. Solo in Europa si contano più di 100.000 decessi per cancro alla prostata ogni anno. Ma, nonostante ciò, sappiamo che la progressione di questa malattia è piuttosto lenta, per cui sono necessari diversi anni prima che diventi pericoloso per un paziente e sia necessario intervenire. Le iniziative di screening che permettono una diagnosi precoce del tumore possono ridurre notevolmente il numero di morti,ma il metodo di screening in uso per il cancro alla prostata, ripetuti esami dell’antigene specifico della prostata (PSA), seguiti da biopsia prostatica “eco-guidata”, non fornisce un bilancio sufficientemente positivo tra le vite salvate e il danno causato.
In altre parole quando nel paziente si riscontrano livelli elevati di PSA in ripetute misurazioni, il passo successivo per determinare se ha il cancro alla prostata è quello di effettuare, mediante la guida di un’ecografia transrettale (TRUS), un prelievo di campioni di tessuto della prostata, sottoposti ad esame istologico. Si tratta di una biopsia TRUS, che consiste in prelievi di tessuto prostatico mediante ecografia guidata da ultrasuoni transrettali viene prelevata una serie da 6 a 12 di piccoli campioni di tessuto dalla prostata, utilizzando un ago fine. In genere, più campioni di tessuto vengono prelevati e più è probabile che si trovi un piccolo cancro, con il maggiore rischio di individuare un piccolo cancro che non sarà clinicamente minaccioso.
A partire da questa base di conoscenze, un gruppo di ricercatori olandesi ha confrontato i risultati dell'approccio tramite biopsia TRUS con un approccio di screening basato su risonanza magnetica in un gruppo di uomini già sottoposti a indagini diagnostiche. Nello specifico sono stati prelevati 6 campioni tramite biopsia TRUS da 177 uomini e 12 campioni tramite biopsia TRUS da 158 uomini. I 158 uomini che hanno ricevuto una biopsia TRUS a 12 campioni sono stati sottoposti per la prima volta anche a risonanza magnetica. Nei casi in cui la risonanza ha mostrato un'area sospetta, sono stati prelevati altri campioni bioptici mirati individuati tramite risonanza.
I ricercatori hanno scoperto che la biopsia TRUS da 6 campioni, la biopsia TRUS da 12 campioni e il metodo bioptico mirato con risonanza magnetica sono metodiche che mostrano un tasso di rilevazione simile per i tumori più pericolosi. In ogni caso, dal momento che la risonanza non aveva mostrato aree sospette, si è visto che utilizzando la biopsia mirata basata su risonanza magnetica, la maggior parte degli uomini (ben il 70%) non necessitava affatto di una biopsia. Oltre a eliminare potenzialmente il 70% delle biopsie, l’approccio che prevedeva la biopsia mirata dopo risonanza magnetica ha significato anche che il numero di uomini a cui è stato diagnosticato un cancro non aggressivo è stato ridotto della metà.
"Questo potrebbe cambiare i termini dell'equazione dello screening", ha affermato l'autore principale dello studio, il dottor Arnout Alberts, dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam. Se questi risultati venissero confermati, significherebbe immaginare uno screening di popolazione per il cancro alla prostata basato sulla risonanza magnetica anziché biopsia TRUS, con un rapporto rischio/beneficio significativamente migliore che potrebbe offrire reali benefici agli uomini a rischio di cancro alla prostata. Per ora è stato dimostrato che lo screening tramite risonanza magnetica ha un potenziale, servono ora studi che possano valutare meglio i costi e i benefici anche nel lungo periodo: se è facile immaginare che inizialmente i costi potrebbero essere maggiori, poi, come nel caso della mammografia, la spesa potrebbe valere la pena nel lungo periodo.
"La risonanza magnetica ha davvero un grande potenziale per migliorare la diagnosi del cancro della prostata", ha spiegato il professor Jochen Walz, dell’Institut Paoli-Calmettes Cancer Centre di Marsiglia in Francia e a capo della Urological Imaging dell’EAU. Tuttavia, ha anche sottolineato come la risonanza magnetica della prostata sia un esame delicato che dà ottimi risultati se effettuato da persone preparate e competenti, per mantenere l’analogia con la mammografia. Prima che la risonanza magnetica della prostata possa essere utilizzata in una popolazione generale per la diagnosi precoce o lo screening del cancro alla prostata, aspetti come la formazione delle competenze devono essere affrontati e risolti. Su questo l'EAU e la European Society of Urogenital Radiology stanno lavorando ad un'iniziativa congiunta per promuovere una risonanza magnetica della prostata di qualità.
The 32nd European Association of Urology conference takes place in London from 24th to 28th March. This is the largest and most important urology congress in Europe, with up to 13,000 expected to attend. Conference website | Press release. MRI use may “change the equation” for prostate cancer screening.
Ahmed HU, El-Shater Bosaily A, Brown LC, et al; PROMIS study group. Diagnostic accuracy of multi-parametric MRI and TRUS biopsy in prostate cancer (PROMIS): a paired validating confirmatory study. Lancet 2017;389(10071):815-822 Reference su Unitas
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