La radioterapia è un trattamento radicale del tumore alla prostata e trova applicazioni sia nei casi di malattia confinata alla ghiandola prostatica, sia nei casi di tumore metastatico.
La radioterapia è una cura oncologica che si basa sull'utilizzo delle radiazioni ionizzanti, i raggi che noi conosciamo tutti, che servono per fare delle radiografie e con un'energia molto maggiore servono per curare i tumori.
Il meccanismo con cui questo agisce è cercare di ledere la cellula malata e ledere il meno possibile la cellula sana. La cellula sana poi ha la capacità di riparare, di ricostruire, di riparare il danno, mentre la cellula malata ha un po’ più di difficoltà, per cui una delle strategie è proprio quella di irradiare, di trattare una zona cercando appunto di salvaguardare i tessuti sani.
Vi faccio un esempio molto banale, per i non addetti ai lavori: voi pensate a una ruota di una bicicletta, nella parte centrale lì c’è tutto, arriva tutto. Lì c'è la prostata, per esempio, parliamo di prostata: i raggi vengono mandati dall'esterno e ci sono delle zone in cui i raggi non passano, non arrivano. Noi scegliamo quali zone sfruttare meglio e in quali zone invece non far passare i raggi, quindi facciamo delle terapie molto selettive e selezionate laddove ci serve fare un trattamento oncologico.
Ecco, la seconda parte della domanda era dov’è indicata? Diciamo che la radioterapia può essere indicata in tutte le forme tumorali: può essere fatta come trattamento radicale, quindi la radioterapia cura un tumore, può essere fatta a livello preventivo, la radioterapia viene fatta dopo una terapia ad intento radicale, per esempio la chirurgia, quindi la radioterapia ha lo scopo di evitare che la malattia possa ricomparire, oppure può essere fatta anche allo scopo di trattamento dei sintomi. Quando ci sono dei sintomi, delle compressioni, delle metastasi ossee, la radioterapia ha una funzione proprio di cercare di ridurre la compressione, di ridurre il sintomo e quindi avere una finalità palliativa.
Oltre al PSA, vengono utilizzati nuovi marcatori nell’osservazione del tumore alla prostata, ma non sono ancora considerati attendibili e performanti.
La diagnosi di tumore prostatico è stata agevolata dal dosaggio di un marcatore, il PSA, il cui utilizzo per fini diagnostici è piuttosto controverso.
In numerose realtà italiane esiste oggi un team multidisciplinare dedicato alla gestione del carcinoma della prostata. Si tratta di un gruppo di figure professionali diverse, tra cui urologo, oncologo, radioterapista, ma anche internista, radiologo, anatomopatologo...