I medici potrebbero iniziare a curare il cancro grazie all’intelligenza artificiale ed al machine learning che sembrerebbero in grado di prevedere i sintomi e la loro gravità nel corso del trattamento di un paziente. La novità nell’ambito dell’intelligenza artificiale arriva dalla University of Surrey.
Uno studio multicentrico ha convalidato le prestazioni cliniche dell'IsoPSA, un nuovo esame del sangue che si è dimostrato più accurato nel predire il rischio complessivo di cancro alla prostata rispetto all'antigene prostatico specifico (PSA) standard. I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione 13° Meeting annuale dell'American Urological Association (AUA) lo scorso anno a San Francisco.
Il team di ricerca, guidato da Eric Klein, del Glickman Urological & Kidney Institute della Cleveland Clinic, ha condotto uno studio multicentrico di validazione che ha valutato i dati delle prestazioni in una nuova coorte, compresi i parametri di cutoff derivati da uno studio preliminare, utilizzando il rilevamento del cancro mediante biopsia come endpoint.
Lo studio ha fornito una validazione prospettica del test IsoPSATM per il rilevamento del carcinoma prostatico di grado elevato. La ricerca è stata condotta come follow-up di studi iniziali che avevano dimostrato come l'IsoPSA, un biomarcatore di proteine focalizzato sulla struttura, potesse essere un mezzo efficace per discriminare il carcinoma prostatico di alto grado (Gleason ≥ 7) e di basso grado/malattia benigna (Gleason = 6).
I campioni di plasma sono stati ottenuti da siti clinici entro 30 giorni prima della biopsia da pazienti con PSA tra 2 ng / mL e 62,8 ng / mL, e i risultati di IsoPSA sono stati valutati rispetto ai risultati di biopsie TRUS a 12 core. Nello studio preliminare, il 33,7% della coorte presentava un carcinoma prostatico di grado elevato e il 32,6% della coorte di convalida presentava un cancro alla prostata di grado elevato.
I risultati hanno mostrato che oltre il 40% delle biopsie avrebbe potuto essere evitato sia nello studio preliminare (45,1%) sia nello studio di convalida (47%), suggerendo che l'uso di IsoPSA può ridurre sostanzialmente la necessità di biopsia, e, di conseguenza, ridurre la probabilità di sovradiagnosi e sovratrattamento del carcinoma prostatico non letale.
«Per essere clinicamente utile, un biomarcatore deve essere specifico per il tessuto e per il cancro. Se il PSA è specifico per la prostata, non è specifico per il cancro alla prostata, il che porta a inesattezze diagnostiche e troppe biopsie non necessarie», ha precisato Klein. «L’IsoPSA soddisfa sia la specificità per il tessuto sia quella per il cancro necessaria perché un marker biologico sia utile, e questo studio di validazione dimostra che può rilevare con maggiore precisione il cancro di alto grado e ridurre il tasso di biopsie non necessarie in pazienti a basso rischio di questa malattia».
Buggey H. Cleveland Clinic-led Study Finds that More than 40 Percent of Prostate Biopsies Could Have Been Avoided with New Blood Test, Cleveland Clinic, comunicato stampa del 18 Maggio 2018
AUA 2018: More Than 40% of Prostate Biopsies May Have Been Avoided With Use of Assay for Detection, The ASCO Post, 29 Maggio 2018
Klein E, Chait A, Hafron J, et al. PD60-05 prospective validation of the ISOPSATM assay for detection of high grade prostate cancer. The Journal of Urology 2018; 199(4S): e1147–e1148. doi: 10.1016/j.juro.2018.02.2817 (ABSTRACT)
IsoPSA™, Cleveland Diagnostics, consultato il 26 Marzo 2019
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