14 Maggio 2018

Il dosaggio dell’antigene prostatico specifico consiste in un prelievo di sangue. Ecco alcune indicazioni utili su come prepararsi all’esame e come interpretare i risultati.

Come prepararsi al test del PSA

Il dosaggio dell’ antigene prostatico specifico viene di solito prescritto agli uomini quando il medico sospetta una neoplasia della prostata, o, in seguito ad una diagnosi di tumore, come esame di routine per monitorare l’evoluzione della malattia.

Il suo utilizzo per finalità di screening è molto controverso, infatti un innalzamento del valore di PSA non implica necessariamente la presenza di un cancro, ma può essere la conseguenza, per esempio, di:

  • ipertrofia prostatica benigna, ovvero un ingrossamento della prostata;
  • prostatite, un’infiammazione della prostata;
  • traumi prostatici di varia natura, come esami invasivi;
  • interventi chirurgici;
  • invecchiamento.

Allo stesso modo, una riduzione del PSA può dipendere da numerosi fattori, come l’assunzione di farmaci che ne alterano la produzione, l’utilizzo di chemioterapici, o l’obesità.

Esistono, infine, casi (circa il 15% dei pazienti) in cui il valore di PSA è del tutto normale e il suo andamento costante nel tempo, ma al soggetto viene comunque riscontrato un tumore prostatico.

Ecco allora che il dosaggio del PSA, da solo, non può avere un ruolo nella diagnosi, ma deve essere sempre combinato con altri tipi di approfondimenti, i più frequenti dei quali sono l’esplorazione rettale della prostata, l’ecografia prostatica transrettale e la biopsia.

Il livello di PSA, dunque, non viene più considerato un marcatore tumorale, bensì un indicatore della salute della prostata, poiché è un antigene tessuto-specifico, ovvero presente solo nella ghiandola prostatica, e non, invece, tumore-specifico, motivo per cui la produzione di PSA avviene anche in assenza di neoplasie.

Il dosaggio del PSA è un esame di laboratorio che consiste in un semplice prelievo di sangue. Di norma bisogna posticipare l’esame se:

  • si è svolta attività fisica intensa nelle ultime 48 ore;
  • si sono avuti rapporti sessuali o eiaculazioni nei due o tre giorni precedenti il prelievo;
  • è in corso una infezione delle vie urinarie;
  • ci si è sottoposti ad esplorazione rettale della prostata nell’ultima settimana;
  • è stata eseguita una biopsia della prostata o una cistoscopia nell’ultimo mese e mezzo;
  • è stato posizionato un catetere vescicale di recente.

È fondamentale informare il medico se si assumono farmaci, in quanto potrebbero, appunto, alterare i livelli di PSA nel sangue.

Non esistono valori normali di antigene prostatico specifico, ma, per convenzione, la soglia oltre cui il PSA viene considerato alto è pari a 4.0 ng/mL (nanogrammi per millilitro). In presenza di un valore piuttosto elevato o comunque di una rapida variazione del livello di PSA, il medico valuterà la situazione individuale del paziente (familiarità con neoplasie della prostata, presenza di sintomi, età, stile di vita, eventuali anomalie del tessuto e delle dimensioni della prostata al tatto etc.) e suggerirà ulteriori approfondimenti per arrivare alla diagnosi.

FONTI

PSA, AIRC, 2015

Prostate-Specific Antigen (PSA) TestNational Cancer Institute, 2017

Sobol J, Prostate-specific antigen (PSA) blood testMedline Plus, 2017

Prostate Cancer Screening Draft RecommendationsU.S. Preventive Services Task Force, 2017

Should I have a PSA test?, NHS National Health Service, 2015

Greppi B, PSA alto, valori normali e prostata, Farmaco e Cura, 2018

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